Itinerari
Le Spiagge
La stagione balneare nel trapanese inizia a partire da maggio e si prolunga fino a settembre – ottobre.
Il bel clima, tipicamente mediterraneo, accoglie turisti e visitatori lungo tutto il suo litorale.
Dalla spiaggetta di San Liberale nei pressi della Torre di Ligny, alla spiaggia di San Giuliano, con i suoi lidi balneari, fino alle splendide calette che costeggiano tutto il litorale che conduce a Makari, San Vito Lo Capo ed alla Riserva dello Zingaro.
La Processione dei Misteri
Si replica ogni anno e grande è l’attesa a Trapani per il Venerdi Santo . Va in scena la processione dei Misteri,una delle più secolari processioni raffiguranti la passione e la morte di Cristo,i cui protagonisti sono i 18 gruppi scultorei più 2 simulacri,realizzati in legno ,tela e colla tra il XVII e XVIII secolo dai maestri artigiani trapanesi.La processione del Venerdì Santo si protrae per circa 24 ore per le strade della città, accompagnata dalle caratteristiche marce funebri intonate dalle bande.
Erice
Antico borgo medievale che sovrasta la città di Trapani,una meravigliosa terrazza sul mare con un altrettanto meraviglioso sfondo con le saline e le isole Egadi che fanno da cornice ad uno dei borghi più belli d’Italia.
Ciò che la contraddistingue sono sicuramente le mura ciclopiche del periodo elimo punico fenicio,il castello normanno del XII -XIII secolo costruito sui resti del tempio romano di Venere da cui prende il nome ed il castello e le torri del balio (medievali).
Isole Egadi
A poche miglia da Trapani i tre gioielli dell’arcipelago delle Egadi: Favignana ,Levanzo e Marettimo,tre isole dalla bellezza ineguagliabile. Una distesa di acque incontaminate ,dai colori caraibici che custodiscono una molteplice e variopinta flora e fauna marina grazie alle quali è stata istituita l’Area Marina Protetta,la più grande d’Europa.
Isole ricche di colori,profumi ma anche di tradizioni. Favignana famosa per le sue tonnare,per la produzione e conservazione del tonno. Levanzo,famosissima per la Grotta del Genovese,risalente all’età neo-paleolitica e conosciuta per i suoi graffiti e dipinti parietali. Marettimo,meta ambita per le escursioni ed immersioni nelle sue affascinanti grotte.
Segesta
L’antica città di Segesta fu fondata dagli Elimi nel V° secolo a. C.
La vecchia città sorge sul Monte Barbaro, dove recenti scavi condotti dalla Soprintendenza e dalla Scuola Normale Superiore di Pisa, hanno portato alla luce importanti ritrovamenti.
Segesta dista da Trapani circa 30 chilometri e circa 15 chilometri da Alcamo e Castellammare del Golfo.
Di particolare bellezza sono il Tempio, in stile dorico ed il Teatro dove, nei mesi estivi, si svolgono rappresentazioni classiche ed eventi a carattere nazionale.
Selinunte
Selinunte fu fondata nel 650 a.C. da Diodoro Siculo, si trova presso la foce del fiume dove cresce ancora il prezzemolo selvatico (selinon) che diede il nome al corso d’acqua ed alla città.
L’impianto urbanistico greco si colloca ai livelli più alti della storia dell’urbanistica. L’incredibile numero e qualità dei templi di stile dorico è una peculiarità prettamente selinuntina.
Il Parco Archeologico di Selinunte, con un’estensione di circa 270 ettari, costituisce il Parco Archeologico più grande d’Europa.
Le sculture rinvenute negli scavi di Selinunte si trovano soprattutto nel Museo Nazionale Archeologico di Palermo, mentre l’opera più famosa, l’ Efebo di Selinunte è esposto presso il Museo Civico di Castelvetrano.
Si accede al Parco attraverso due ingressi. Il primo si trova in frazione Marinella di Selinunte. Il secondo, invece si trova nella frazione Borgo di Triscina.
A circa 11 chilometri da Selinunte si trovano le Cave di Cusa, banco roccioso di calcarenite, che veniva usato per le costruzioni selinuntine e le colonne dei tempi dorici.
Mozia
L’Isola di Mozia è uno tra i principali siti archeologici del Mediterraneo, che ricade all’interno della “Via del Sale”, che unisce Trapani a Marsala.
Nell’Isola sono presenti numerose valenze archeologiche, edifici e monumenti risalenti dall’ottavo secolo a.C. fino al terzo secolo a.C..
Inoltre, accanto alla straordinaria importanza storico – archeologica e culturale, riveste una notevole rilevanza ambientale e paesaggistica, essendo inserita nel cuore della “Riserva Naturale Orientata delle Isole dello Stagnone“ e tale perfetto equilibrio tra cultura e natura la collocano ai vertici dell’interesse turistico internazionale.
Il sito è contraddistinto da diverse caratterizzazioni che è difficile trovare tutte insieme in altri ambiti territoriali, che contribuiscono a conferirgli carattere di unicità.
Nel museo dell’isola si può ammirare il Giovinetto di Mozia, esposto a Venezia in occasione della mostra sui Fenici, a Londra, in occasione delle olimpiadi ed al Getty Museum di Los Angeles.
San Vito Lo Capo
Si trova sulla costa occidentale della Sicilia, nella penisola omonima che si conclude con Capo San Vito, con a occidente il Golfo di Macari e a oriente la Riserva dello Zingaro e il Golfo di Castellammare. Vi è una spiaggia di sabbia dorata lunga tre chilometri. Oltre che per il mare e la spiaggia cristallina, San Vito Lo Capo è famosissima per il Cous Cous Fest che ogni anno si svolge a fine settembre, attirando migliaia di turisti.
Scopello
Scopello, dal greco Scopelos, (scogli), prende il nome dai due bellissimi faraglioni che emergono dalle acque cristalline della baia, dove si trova una delle tonnare più antiche e importanti della Sicilia, esistente da circa otto secoli.
La storia di questo borgo è molto antica. I primi reperti che attestano la presenza dell’uomo in queste terre sono stati rinvenuti nella grotta dell’Uzzo, nella Riserva dello Zingaro, da cui si accede direttamente da Scopello.
Il piccolo borgo, arroccato sul mare, si sviluppa attorno ad un bellissimo baglio del ‘600 e ad un antico abbeveratoio. Qui, il turista, attraverso i suoi vicoli stretti, si immerge tra i colori di una natura incontaminata ed i profumi tipici mediterranei. Dal borgo, si ammira una veduta spettacolare sui famosi Faraglioni, sulla tonnara e sull’imponente Golfo di Castellammare.
Castellammare del Golfo
Descritta da storici e geografi dell’antichità, quali Tolomeo, Diodoro Siculo e Strabone, Castellammare del Golfo nasce come emporio di Segesta, città con la quale condivise la storia fino alla sua caduta.
Gli Arabi, la occuparono partire dall’827 d.C., dandole il nome Al Madarig, ovvero “Gli Scalini” i quali realizzarono il primo nucleo del Castello, eretto nel X secolo su rovine di edifici preesistenti e successivamente ampliato dai Normanni. L’edificio si innalzava su uno sperone roccioso a ridosso del mare, collegato alla terraferma per mezzo di un ponte levatoio in legno, sostituito con il ponte in muratura che ancora oggi dà accesso al castello. Oggi il castello ospita il complesso museale “La Memoria del Mediterraneo“.
A poca distanza si trovano siti di particolare interesse come la tonnara di Scopello, il parco archeologico di Segesta, la riserva dello Zingaro e le Terme Segestane, dove l’acqua sulfurea, a una temperatura di circa 44 °C, alimenta due piscine termali e la Grotta Regina, una sauna naturale di epoca romana.
Marsala
La città sorge sul luogo dell’antica Lilibeo, costruita dai Cartaginesi dopo che Mozia fu distrutta da Dionisio I nel 397 a. C..
Il nome odierno fu attribuito dagli arabi, che la chiamarono Marsa-Allah (porto di Dio).
Tra i luoghi da visitare, l’elegante piazza della Repubblica, cuore della città, in cui si affaccia il palazzo comunale e la maestosa Chiesa Madre dedicata a San Tommaso di Canterbury, il museo degli Arazzi Fiamminghi, dove è esposta una serie di 8 arazzi del XVI e l’Antico Mercato: di giorno mercato del pesce, mentre di sera si anima di vita notturna attraverso numerosi localini dove poter ascoltare musica, bere e mangiare fino a tardi.
Molto interessante la visita al Baglio Anselmi, antico stabilimento vinicolo, oggi Museo Archeologico Regionale, dove si trova esposta il relitto della nave punica e numerosi reperti archeologici.
Immancabile la visita guidata alle cantine vinicole, piene di storia e fascino, dove degustare il famoso vino marsala nelle diverse tipologie con abbinamenti di pietanze tipiche.
Mazara del Vallo
I Fenici, fecero di Mazara un importante emporio mercantile fra il VI° e il V° sec. a.C. battezzandolo con il nome Mazar, ovvero la “rocca”.
Successivamente conquistata dai Cartaginesi ed in seguito dai Romani. Nel Medioevo fu occupata dagli Arabi (827), che ne fecero il centro di una vasta circoscrizione amministrativa (Val di Mazara); i Normanni la eressero a sede vescovile, trasferendovi la sede da Lilibeo.
Il centro urbano conserva ancora il caratteristico sviluppo urbano di derivazione araba, in cui si trova la Casbah con il suo intricato dedalo di stradine.
Da segnalare Piazza della Repubblica in cui si trova il Seminario dei Chierici, il Palazzo Vescovile e la Cattedrale al cui interno si può ammirare il complesso marmoreo di sei statue di Antonino Gaggini.
Di straordinario interesse la statua del Satiro Danzante, splendida statua in bronzo risalente al periodo ellenistico, databile alla fine del IV° secolo a. C. ed attribuibile alla scuola del grande artista Prassitele. Recuperata nei fondali del Canale di Sicilia a circa 500 metri di profondità, attualmente esposta nell’omonimo museo in Piazza Plebiscito.
Gibellina
L’attuale centro abitato di Gibellina Nuova fu costruito ex novo dopo il terremoto del 1968 e dista circa 11 km dal precedente vecchio paese distrutto dal sisma.
Per la ricostruzione della cittadina l’ex sindaco della città Ludovico Corrao ebbe l’illuminata idea di chiamare a Gibellina diversi artisti di fama mondiale.
La città divenne subito un immenso laboratorio di sperimentazione e pianificazione artistica, in cui artisti e opere di valore rinnovarono lo spazio urbano secondo una prospettiva innovativa.
Oggi Gibellina Nuova, nel cui tessuto urbano sono collocate oltre cinquanta opere d’arte, tra sculture ed installazioni, è considerata il più grande museo a cielo aperto d’Italia.
Sui ruderi del vecchio paese, Alberto Burri ha realizzato il Cretto, un’opera di land art che ripercorre le vie e vicoli della vecchia città. Il Cretto, esteso 80 mila metri quadri, è una tra le opere d’arte contemporanea più estese al mondo
Le Riserve Naturali
La provincia di trapani è caratterizzata dalla presenza di ben 10 riserve naturali terrestri (La Riserva delle Saline di Trapani e Paceco, la Riserva delle isole dello Stagnone, la Riserva dello Zingaro, la Riserva di Monte Cofano, Riserva di Capo Feto, la Riserva del lago Preola e Gorghi Tondi, la riserva Foce del Belice, la riserva Grotte di Santa Ninfa, la riserva Bosco d’Alcamo e la Riserva dell’Isola di Pantelleria), e la Riserva marina delle Isole Egadi.
Da menzionare per la loro particolare importanza :
La Riserva Naturale Orientata delle Saline di Trapani e Paceco
Gestita dal WWF si trova inserita nella “ Via del Sale “.
Il suo territorio è uno dei patrimoni naturalistici più importanti della Sicilia; qui coesiste il mito ed una storia millenaria, che documenta di un insediamento umano, a partire dal primo millennio a.C., quando i fenici, che furono i primi in questo territorio a dedicarsi alla coltivazione del sale, realizzarono quel prodotto indispensabile per l’alimentazione umana.
Ancora in tempi recenti l’uomo ha contribuito a creare un paesaggio antropico che valorizza l’ambiente attraverso la realizzazione dei mulini a vento, della saline, i cumuli di sale e quel complesso reticolo di vasche e canali, che crea un’immensa scacchiera naturale e gli isolati “bagli”, straordinari esempi di architettura rurale.
Si possono ammirare diverse specie di uccelli, tra i quali il fenicottero rosa.
La Riserva delle isole dello Stagnone
La riserva prende il nome dallo “Stagnone”, una laguna delimitata dal mare aperto tramite l’isola Grande, con tre isolette nel suo interno, Mozia, Santa Maria e Schola.
E’ la piu’ grande laguna della Sicilia e presenta un ambiente di enorme interesse naturalistico e di grande suggestione paesaggistica.
In questo tratto di mare, la riserva si presenta agli occhi dei visitatori come un paesaggio quasi surreale, offrendo tutto il suo splendore: il mare, le isolette verdeggianti, i canneti, i mulini a vento, le bianche dune di sale, ed gli spettacolari tramonti che tingono il cielo dei colori del porpora, dell’oro, del turchino.
La Riserva dello Zingaro
La Riserva dello Zingaro è uno degli ambienti più originali ed incontaminati che connotano il più “siciliano” habitat della Sicilia, costituito da un variegato insieme di valli rigogliose, basse colline e paesaggi aspri e selvaggi.
I massicci calcarei che lo sovrastano fanno da quinta ad una serie di bellissimi golfi caratterizzati da una fascia costiera segnata da basse scogliere e profonde distese di sabbia finissima che lambiscono un mare limpido ed incontaminato.
Il paesaggio vegetale, la flora endemica rara e variegata e la fauna stanziale e migratoria, fanno di questa riserva uno dei biotipi più importanti della Sicilia; un unicum che costituisce una nicchia ecologica che va preservata e valorizzata.
La Riserva marina delle Isole Egadi
L’Area Marina Protetta delle Isole Egadi è la riserva marina più grande d’Europa.
Questa straordinaria area marina, presenza un habitat di pregio e di notevole interesse per la sua biodiversità.
Nei fondali si trova l’habitat protetto della prateria di posidonia oceanica più estesa e meglio conservata del Mediterraneo, che rappresenta, come un’immensa foresta subacquea, il polmone verde dei nostri mari poiché riveste un ruolo cruciale per l’equilibrio dell’ecosistema marino.
Oltre a produrre ossigeno e assorbire CO2, costituisce un habitat ideale per la riproduzione di numerose specie ittiche.
Tra le specie animali protette presenti alle Egadi, è stata accertata già dal 2011 la presenza della rarissima Foca monaca e la tartaruga marina Caretta Caretta.
L’Area Marina Protetta è suddivisa in quattro zone (A, B, C e D) a differente livello di protezione e con diverse possibilità d’accesso e limitazioni nella fruibilità.
I PRODOTTI ENOGASTRONOMICI
La gastronomia trapanese e famosa per la varietà dei propri piatti.
Qui, la “contaminazione” di popoli e culture hanno consentito la creazione di ricette tipiche che è impossibile gustare in altre parti d’Italia.
Tra i prodotti tipici è il pesce a dominare la maggior parte dei piatti della cucina trapanese. A base di pesce si possono gustare, nei vari ristoranti e trattorie tipiche, sia antipasti che primi e secondi piatti.
Il clima particolarmente favorevole e la sapidità del mare contribuiscono a fornire ai prodotti della terra e del pesce un gusto particolarmente apprezzato ed un’assoluta varietà di ingredienti, che consentono la realizzazione di pietanze molto appetitose.
I due principali piatti della cucina trapanese sono il cous cous di pesce e le “busiate cu’ l’agghia” o pesto alla trapanese.
Tra i prodotti tipici vanno menzionati :
Il tonno fresco ed i prodotti di tonnara (la bottarga di tonno, la bresaola di tonno, il tonno rosso affumicato ed il salame di tonno), le arancine di vari gusti, la caponata di melanzane, il “pane cunzatu”, i deliziosi formaggi, tra cui la “Vastedda del Belice e tanti altri.
Gli ingredienti che vengono usati in cucina spaziano dall’aglio rosso di Nubia, ai capperi di Pantelleria, al sale e l’olio, ai dolci, fatti soprattutto a base di ricotta (cannoli e cassate siciliane) e pasta di mandorle.
Ma al buon cibo è d’obbligo accoppiare sempre un buon vino.
Nel Trapanese vi è la maggiore coltivazione vinicola dell’isola. I vitigni coltivati sono il Grillo, il Cattarratto, il Damaschino, il Trebbiano, l’Inzolia, il Cabernet Sauvignon, il Nerello Mascalese, il Frappato, il Merlot e lo Zibibbo
Qui vengono prodotti degli ottimi vini a Denominazione d’Origine Controllata: l’Alcamo Doc, l’Erice Doc, il Salaparuta Doc e il celebre Marsala.